“Dopo il POS e dopo lo SPID adesso è la volta della ricetta elettronica. Questo Governo, più che promuovere la transizione digitale, sta attuando una politica di “regressione analogica”.
Sulla ricetta elettronica, in particolare, non possiamo arretrare di un millimetro. L’uso della tecnologia è infatti fondamentale, soprattutto per la Medicina di Territorio, dove occorre attuare un modello di “Sanità di prossimità”. Nelle Aree Montane e Interne, assistiamo ad una progressiva perdita di servizi, mentre il numero degli Medici di Famiglia diventa sempre più esiguo. L’uso capillare degli strumenti tecnologici rappresenta, dunque, un elemento di forte sostegno. Dobbiamo peraltro considerare che il Medico, oggi, è oberato da una burocrazia che sottrae risorse fisiche e mentali all’esercizio della professione. Strumenti come la ricetta elettronica, quindi, semplificano e decongestionano le procedure, consentendo ai Medici di Famiglia di applicarsi con maggiore efficacia sull’assistenza al paziente”. Lo dichiara Augusto Curti, deputato del Pd.