“Secondo una comunicazione del ministero dello Sviluppo economico, le risorse, cento milioni di euro, che il nostro governo aveva stanziato per Regioni, Cnr e ministeri per sviluppare i servizi 5G di interesse generale sarebbero state tolte dalla loro destinazione originaria e destinate ad altri obiettivi. Dopo l’asta delle frequenze che ha assicurato al governo un introito superiore di 4 miliardi rispetto al minimo stimato di 2,5, non posso credere che ci sia bisogno di revocare cento milioni, già assegnati, destinati a sostenere il ruolo attivo di Regioni, comuni, enti pubblici in una partita importante come quella del 5G”.
Così Antonello Giacomelli, vicepresidente della commissione di vigilanza Rai.
“Nelle prossime ore - aggiunge Giacomelli - approfondiremo la questione. Mi rifiuto di credere che davvero, dopo gli apprezzamenti da lui spesi per il lavoro fatto, il ministro Di Maio intenda togliere risorse già stanziate e finalizzate a sostenere nel nostro Paese la vocazione a progettare e realizzare servizi innovativi. L’attività avviata dai privati, che il ministero adduce come motivo, non copre e non può certo coprire il ruolo degli enti pubblici che al contrario è specifico e decisivo. Mi auguro si tratti di un malinteso rimediabile. Ho sempre pensato e continuo a pensare che sul tema del digitale serva una politica condivisa e bipartisan. Spero di poter constatare - conclude il deputato Dem - che anche il ministro Di Maio la pensa così”.