• 13/12/2018

“Aggiustamento tecnico-statistico? Per passare dal 2,4% al 2% devono tagliare 7 miliardi di spese attualmente previste. Matematicamente significa che devono intaccare sia ‘quota 100’ sia lo stanziamento previsto per il reddito di cittadinanza (che ammonta a 5,8 mld netti in più rispetto a quanto già previsto dal reddito di inclusione). Se la platea dei beneficiari rimane la stessa, significa che diminuisce l’assegno che si intende dare a ogni povero. Se invece intendono posticipare l’entrata in vigore della misura (ad esempio a giugno) per essere valida per la Ue significa che ogni anno l’erogazione del reddito di cittadinanza deve iniziare a giugno... altrimenti il deficit strutturale - che è quello a cui Bruxelles guarda - non migliora. In un modo o nell’altro, il tentativo del M5S di far credere che si possono fare le stesse cose con 7 miliardi di spesa in meno è patetico”.

Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio Luigi Marattin.

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