“Le critiche all’emendamento sui direttori dei musei mettono a nudo tutte le contraddizioni e il cinismo propagandistico del Movimento 5 Stelle”. Lo dichiara Roberto Rampi, deputato del Partito democratico, per commentare le parole di M5S sull’emendamento alla manovra riguardante i direttori dei musei.
“I direttori dei musei italiani – spiega – gestiscono un patrimonio che appartiene non all’Italia ma l mondo intero, ed è per questo giusto che a occuparsene siano le persone più brave del mondo. Se i Cinquestelle, alla meritocrazia, preferiscono logiche diverse, lo dicano. Diventerebbe difficile poi non pensare che il mantra sulle selezioni meritocratiche, da loro sbandierato a ogni piè sospinto, non sia una conferma del loro impostazione di fondo: non risolvere i problemi ma usarli per specularci. Tra l’altro, anche in questo caso non perdono occasione di infilare un altro loro mantra, la legalità, senza rendersi conto che non c’entra assolutamente nulla”.
“Noi, al contrario, i problemi cerchiamo non di usarli ma di risolverli. L’attuale normativa sui direttori dei musei rischia di creare degli effetti dannosi rispetto all’efficienza della sua gestione. La ratio dell’emendamento è proprio rimuovere quei possibili effetti”, conclude.