“Con questo nostro emendamento si dava una risposta a un tema decisivo in un quadro di cambiamenti climatici e cioè a quello delle assicurazioni in agricoltura. Calamità naturali ed emergenze sanitarie stanno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’attività primaria del settore. Eppure il contributo pubblico per le polizze assicurative sottoscritte dagli agricoltori nel 2023 sarà del 40% e non del 70% come invece previsto dal Piano di gestione dei rischi. Si tratta di una vera mazzata al sistema della gestione del rischio in Italia, che porterà le aziende agricole a non assicurarsi, semplicemente perché non potranno più permettersi di sostenere i costi. La realtà è che il governo non è stato in grado di produrre un disegno organico di misure in grado di collocare l’agricoltura tra le priorità della propria azione per innovare e sostenere uno dei settori strategici dell’economia italiana: ampiamente insufficienti sono infatti gli stanziamenti per il Fondo emergenze e per il Fondo per la sovranità alimentare. Anche in tema di diritti di superficie legati allo sviluppo delle energie rinnovabili, c’è il rischio concreto di favorire strumenti elusivi”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo democratico in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, intervenendo nell’Aula di Montecitorio.