“Le donne avvocate sono una realtà qualitativamente e numericamente importante. Tutelarne la maternità è un doveroso obiettivo di civiltà”. Così Anna Rossomando, deputata del Pd e prima firmataria della pdl su ‘legittimo impedimento dell'avvocata nel periodo di maternità’. ”Il mondo delle professioni – continua la deputata della commissione Giustizia alla Camera - è significativamente cambiato e anche in questo campo le donne sono una risorsa. Su questo tema da tempo con l’avvocatura associata tra tutte UCPI, AIGA e con il CNF si è lavorato per trovare soluzioni che siano coerenti con il rispetto dei principi del diritto alla difesa e alla ragionevole durata del processo. Da questo lavoro ho attinto per la proposta di legge di cui sono prima firmataria ora all'esame in commissione Giustizia alla Camera; prezioso è il lavoro prodotto dal tavolo di confronto voluto dal Guardasigilli Andrea Orlando per i diritti delle operatrici del sistema giustizia. Attualmente il codice di procedura penale non prevede che per il difensore sia causa di legittimo impedimento a comparire all'udienza lo stato di gravidanza, nei due mesi antecedenti alla data presunta del parto, e la maternità nei tre mesi successivi alla data del parto. Tutto ciò si traduce in una palese limitazione professionale per le avvocate (che costituiscono una larga parte degli iscritti all'ordine forense), durante il periodo della maternità, nonché talvolta in una vera e propria lesione del diritto di difesa. Negli ultimi anni la questione è stata affrontata, con l'approvazione di protocolli di intesa adottati da alcuni consigli giudiziari che tengono conto delle esigenze di conciliare la professione forense e la famiglia, nella gestione delle udienze e nella organizzazione delle attività giudiziarie e dei relativi servizi amministrativi. Troppo pochi – sottolinea Rossomando - sono i protocolli adottati e sostenuti oggi a livello nazionale, alla loro natura non vincolante consegue una loro possibile disapplicazione, per questo ho presentato la proposta di legge su ‘legittimo impedimento dell'avvocata nel periodo di maternità’. La mia proposta di legge nasce dall'esigenza di garantire, con una specifica norma, anche alle avvocate il diritto a una maternità serena, la tutela del nascituro, pari opportunità nello svolgimento dell'attività professionale e il diritto di difesa fondato, com'è noto, principalmente su una scelta elettiva del difensore. A tale scopo si propone la modifica dell'articolo 420-ter del codice di procedura penale, ove si prevede quale legittimo impedimento dell'avvocata il periodo di maternità nei due mesi antecedenti la data del parto e nei tre successivi (equivalenti al congedo obbligatorio delle lavoratrici dipendenti) purché lo stato conseguente alla gravidanza o alla maternità sia certificato dal medico curante e depositato tempestivamente in cancelleria tramite persona delegata o PEC. Il materiale a cui attingere – conclude Rossomando - per trovare una formula equilibrata e praticabile dunque c’è, sarebbe davvero un passo importante se nel corso dell’esame della legge di stabilità si trovasse la giusta ed equilibrata formulazione per dare tutela alla maternità delle avvocate e al principio del diritto di difesa”.