Sul Mes è ora di smetterla con equivoci, falsità, disinformazione e approcci ideologici, che purtroppo sentiamo ogni giorno. Va detto chiaramente ai cittadini italiani che su questa nuova linea di credito europea, che destina all’Italia 36 miliardi di euro, vi è una sola condizione: che le risorse siano utilizzate solo per finanziare spese e investimenti, diretti o indiretti, nel comparto sanitario. Punto. Non occorrono modifiche al trattato istitutivo del Mes, perché il Board del Mes ha approvato ufficialmente l’istituzione del nuovo Pandemic Crisis Support, recependo le caratteristiche, le condizioni e i requisiti di attivazione precisati dall’Eurogruppo. Non esistono obblighi rafforzati d’informazione per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio, tant’è che per evitare ogni dubbio la Commissione stessa ha modificato lo scorso giugno il regolamento delegato Ue”.
Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee alla Camera.
“Ciò chiarito - ha aggiunto De Luca - auspichiamo che il Governo sciolga ogni riserva e decida sull’utilizzo di tali risorse sulla base di scelte politiche di merito. Si valuti semplicemente se il nostro Paese ha bisogno di un prestito a tasso ‘zero’, che porterebbe risparmi fino a 5 miliardi di euro di interessi in 10 anni, per rafforzare il proprio sistema sanitario con azioni programmate serie e concrete: aumentare il numero dei pronto soccorso, incrementare i posti di terapia intensiva, riqualificare le strutture ospedaliere, modernizzare e digitalizzare la dotazione strumentale, rafforzare la rete dell’emergenza e la medicina territoriale, intervenire sulle borse di studio, investire nel personale socio-sanitario, nella ricerca scientifica. È davvero in gioco il futuro dell’Italia”.