• 13/02/2025

"La presidente del Consiglio dovrebbe incontrare Maysoon Majidi e ascoltare la sua storia emblematica per capire gli errori che produce il combinato disposto della legge sull'immigrazione e del decreto Cutro.
Oggi alla Camera, la giovane attivista curdo-iraniana, ingiustamente detenuta per 10 mesi con l'accusa di essere una scafista e poi assolta con formula piena, ha raccontato la sua incredibile vicenda frutto di leggi sbagliate e di un clima da caccia alle streghe che colpisce chi tenta di arrivare in Europa in cerca di libertà a sicurezza, ma lascia liberi i trafficanti veri, quelli che si arricchiscono restando comodamente nei loro paesi - lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della conferenza stampa che si è tenuta oggi in sala Berlinguer, alla Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato la stessa Maysoon Majidi, la capogruppo del Pd Chiara Braga, Marco Grimaldi (Avs), Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e Parisa Nazari, attivista italiana del movimento Donna, vita, libertà.
"Ho conosciuto Maysoon Majidi a febbraio dello scorso anno, quando era detenuta nel carcere di Castrovillari e da subito la sua storia di rifugiata è apparsa credibile e coerente - spiega Boldrini -. Insieme al collega Marco Grimaldi, a Luigi Manconi, ad Amnesty, al movimento "Donna, vita, libertà" e a tante e tanti ci siamo mobilitati perché Maysoon non cadesse vittima di un tragico equivoco giudiziario e non diventasse un capro espiatorio, un numero da esibire per raccontare agli italiani che il governo fa la caccia agli scafisti mentre, invece, libera i torturatori e assassini come Almasri, quelli che sui migranti speculano e traggono profitti".
"Siamo felici che Maysoon Majidi sia finalmente libera, che la sua innocenza sia stata dimostrata. Ma non è l'unico caso. Penso ad esempio a Marjan Jamali, anche lei iraniana di trenta anni, scappata insieme al figlio di 8 da un regime teocratico e oppressivo, ma ancora agli arresti domiciliari, accusata dagli stessi uomini che durante il viaggio l'hanno molestata, di essere una scafista. Non vediamo l'ora che anche lei sia libera - conclude la deputata Pd -. Sono circa 1300 le persone detenute con la stessa accusa di essere scafisti: quanti di questi sono vittime dello stesso sistema che ha tenuto in prigione Maysoon Majidi e ancora detiene Marjan? Quanti sono finiti sotto la scure di quell'art.12 del testo unico sull'immigrazione che considera un crimine tenere il timone della barca per non farla andare alla deriva, soccorrere chi si sente male e ritiene il profitto solo un'aggravante e non un elemento essenziale e qualificante del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? Sono i trafficanti a dover essere perseguiti, quelli che guadagnano migliaia di euro per ogni migrante che si imbarca, che non rischiano la vista in mare e restano a casa, non coloro che a bordo tentano di salvare la propria vita e quella degli altri dal rischio di morire in mare. Maysoon potrebbe fornire alla presidente Meloni importanti elementi di valutazione. La incontri".