“Migliaia di persone premono al confine tra Bielorussia e Polonia. Un’altra dimensione di come le dittature e la destra sappiano congegnare e poi sfruttare drammi e disperazioni. Un autocrate, il leader bielorusso Lukashenko, usa la tragedia di afghani, siriani, iracheni, per ricattare l’Europa e spingerla a ritirare le sanzioni contro il regime di Minsk. Vedremo se il presidente Putin saprà dare una risposta all’appello congiunto di Angela Merkel e Ursula von der Leyen”.
Lo dichiara Barbara Pollastrini, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Da parte sua il premier di Varsavia, Morawiecki, invoca il soccorso di Bruxelles mentre continua a colpire il diritto delle donne sull’aborto e spinge la Corte costituzionale polacca a subordinare il diritto comunitario alla legislazione nazionale. Intanto in Libia prosegue la tortura di corpi prostrati da violenze e stupri nei campi di detenzione, e in Turchia il dittatore Erdogan presenta all’Europa il conto, in moneta sonante, del blocco dei profughi lungo la rotta balcanica”.
“Per molti versi – prosegue l’esponente dem - la storia si ripete: la destra nazionalista e reazionaria usa la sorte dei più poveri e sofferenti come merce di scambio per consolidare il proprio potere e le proprie finanze. Un mondo guasto e cattivo, questa è la realtà. Ma – conclude Pollastrini - sarà precisamente su una frontiera di umanità e di una riconquistata dignità per ogni essere umano, a partire dalle donne, che l’Europa potrà recuperare una vera, grande, funzione globale senza ritrarsi a difesa dei suoi privilegi”.