“L’Europa non può più essere ostaggio di Orban. Il veto del governo di Budapest all’introduzione della tassazione minima al 15% per le multinazionali che operano nell’Unione è solo l’ultimo di un lungo elenco: per colpa del premier ungherese, infatti, l’adozione del sesto pacchetto di sanzioni alla Russia con la previsione dell’embargo del petrolio di Mosca è stato rinviato per settimane. Il veto di oggi crea anche un grave danno all’economia europea perché blocca una nuova rilevante fonte di risorse per l’Unione. La regola del voto all’unanimità va necessariamente superata, 26 Stati non possono essere oggetto di continuo ricatto di una singola nazione”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.