• 15/01/2025

"Le loro famiglie sono state sterminate sotto i bombardamenti a Gaza, le loro case sono state distrutte, di alcuni familiari non hanno più notizie da mesi. E' il racconto drammatico che Fatima e Fatiha, due donne originarie della Striscia ci hanno fatto, oggi, durante un incontro che come delegazione del Comitato diritti umani della Camera, abbiamo avuto a Ramallah con le ONG palestinesi che, da prospettive diverse, si occupano di diritti umani a Gaza e in Cisgiordania.
Un racconto che restituisce tutto l'orrore di quanto sta accadendo da ormai 14 mesi a Gaza dove, ad oggi, si contano almeno 47mila vittime di cui la maggior parte donne e minori.
Fatiha vive in Cisgiordania da quando andava all'università e dal 2000 ad oggi è potuta tornare a Gaza solo due volte perché neanche quando la madre è morta l'esercito israeliano le ha concesso di rientrare nella Striscia per partecipare ai funerali.
Ma Gaza non è l'unico posto in cui i diritti vengono costantemente calpestati. Come ha spiegato la ministra di Stato per gli Affari Esteri palestinese, Varsen Aghabekian Shahin, senza la fine dell'occupazione dei territori della Cisgiordania non ci sarà il rispetto dei diritti umani delle persone che vivono in quelle terre alle quali non viene nemmeno garantita la possibilità di muoversi liberamente, di curarsi, di continuare gli studi, di lavorare. Perfino la resistenza pacifica dei Territori - ha sottolineato la ministra di Stato - viene tacciata di terrorismo ed è motivo di persecuzione. Anche la ministra, come il sindaco di Betlemme, ha chiesto che la comunità internazionale faccia pressione per porre fine a quello che ha definito "un regime di apartheid". Chiede, Aghabekian Shahin, che venga finalmente rispettato il diritto internazionale che è uguale per tutti i paesi e i popoli. "Le vite dei palestinesi contano come quelle degli israeliani, degli ucraini e di tutti gli altri. Riconoscere lo Stato di Palestina non sarebbe solo un gesto simbolico, ma un'applicazione del diritto all'autodeterminazione dei palestinesi. Perché l'Italia non lo fa?". Lo riferisce Laura Boldrini, in questi giorni in missione in Israele e Palestina con una delegazione del Comitato permanente della Camera sui i diritti umani nel mondo di cui è presidente.