• 14/05/2018

“Non avremmo voluto che i settanta anni d’Israele si celebrassero insieme alle notizie dei morti e dei feriti palestinesi. La fondazione d’Israele merita di essere celebrata per la sua storia di riscatto e resilienza, di speranza e di pluralismo, mentre la scellerata decisione di Trump di spostare l’ambasciata statunitense a Gerusalemme, ha fatto esplodere le tensioni ed ha rovinato quello che doveva essere un giorno di festa. La decisione appare oggi ancora più grottesca, se non provocatoria, perché si tratta di un gesto simbolico, cioè la scopertura di una targa che non aggiunge nulla alla capacità americana di mediare nel conflitto”.

Così la deputata del Partito Democratico Lia Quartapelle mentre si conclude a Gerusalemme la cerimonia per il trasferimento dell’ambasciata Usa deciso dal presidente Donald Trump che ha infiammato violente tensioni, in particolare al confine tra Israele e la Striscia di Gaza.

“Quando la cerimonia di inaugurazione di una targa genera tensioni e violenze che fanno più di mille feriti e costano la vita ad almeno 40 giovani palestinesi - aggiunge la parlamentare Dem - vuol dire che evidentemente non si sta percorrendo la strada della pace. La decisione di Trump è quindi sbagliata e contraria all’interesse di Israele stesso. Preoccupano anche le posizioni di Austria, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria che, rompendo la tradizionale unità europea sul conflitto israelo-palestinese, hanno mandato rappresentanti diplomatici a sostenere Trump e Netanyahu. Non è così che si comportano gli alleati d’Israele, che vogliono tutelarne il diritto a esistere lavorando per costruire un futuro di pace. Oggi - conclude Lia Quartapelle - ricordiamo la straordinaria impresa della fondazione dello Stato di Israele, reiterando l’impegno italiano per il dialogo e per la pace con una soluzione che riconosca due popoli e due Stati”.