Interrogazione al ministro dell’Interno di Fiano e Marantelli, “sono adeguate le nostre norme per contrastare queste follie?”
“Esprimiamo la nostra più forte solidarietà al giornalista Paolo Berizzi, noto per le ripetute inchieste sulle attività dei gruppi neo-nazisti in alcune zone della Lombardia, nei confronti del quale la questura di Bergamo ha disposto misure di protezione”.
E’ quanto dichiarano il Responsabile Sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, e il deputato dem Daniele Marantelli i quali spiegano che “Berizzi è stato vittima prima di ripetute minacce ricevute via web da gruppi di estrema destra e frange neo-naziste, successivamente oggetto di un grave atto intimidatorio, consistente nell’aver ritrovato la propria automobile con numerose incisioni di svastiche e altri simboli richiamanti il nazismo. Dobbiamo essere grati a Berizzi per il suo impegno giornalistico e civile grazie al quale abbiamo appreso tempo fa circostanziate informazioni sull’attività della più grande e organizzata comunità nazionalsocialista italiana denominata Do.ra , installata da più di 4 anni in una piccola frazione in provincia di Varese”.
Fiano e Marantelli, in seguito al grave episodio, hanno presentato una interrogazione al ministro dell’Interno al quale chiedono di valutare l’adeguatezza degli strumenti attualmente presenti nell’ordinamento italiano per contrastare l’attività di organizzazioni di stampo neonazista. Proprio in occasione di precedenti interrogazioni legate al caso del gruppo Do.ra, il Ministro dell’Interno ha avuto modo di chiarire che l’adozione di un provvedimento di scioglimento di movimenti che si ispirano al fascismo è consentita nel nostro ordinamento solo a seguito di una sentenza penale irrevocabile, che abbia accertato il verificarsi in concreto della fattispecie della riorganizzazione del disciolto partito fascista. “Di qui la necessità di una riflessione – concludono – sull’efficacia del contrasto a questi movimenti che si ispirano apertamente ai peggiori esempi di razzismo e odio razziale”.