“Superare la paralisi gestionale e le numerose criticità provocata dal mancato rinnovamento del presidente del Parco dei Monti Sibillini”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Mario Morgoni, Chiara Braga, Alessia Morani, Stefania Pezzopane, Umberto Buratti, Nicola Pellicani, con un’interrogazione al ministro dell’Ambiente.
“Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini – spiegano - si estende per 70.000 ettari a cavallo tra Marche e Umbria e comprende 16 Comuni dove risiedono circa 15.000 abitanti che, a seguito degli eventi sismici nel centro Italia del 2016 e del 2017, vivono una situazione di grave disagio economico-sociale. Infatti il Parco dei Monti Sibillini è integralmente ricompreso all’ interno del cratere del terremoto. Il mandato dell’ultimo presidente dell’ente Parco si è concluso il 24 agosto 2018 e da allora, nonostante le diverse sollecitazioni, il Ministro dell’Ambiente non ha provveduto a rinnovare la nomina. L’Ente Parco dei Monti Sibillini non è ora nelle condizioni di svolgere in pienezza di funzioni e di poteri i propri compiti, tra cui la qualificazione delle condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni locali nonché delle attività agro-silvio-pastorali e tradizionali anche in considerazione degli eventi sismici che hanno prodotto una vera e propria devastazione al tessuto economico sociale oltre che a quello edilizio. Risulta centrale in tal senso l’individuazione di una figura di presidente espressione del territorio, che si senta coinvolto umanamente oltre che professionalmente dalle problematiche di una realtà che riconosce nel Parco un argine in grado di fronteggiare un declino già in atto e reso drammatico dal sisma, nonché un riferimento fondamentale per la realizzazione di interventi di sviluppo sostenibile capaci di garantire un futuro a tali comunità”.
“La situazione di stallo relativa al Parco dei Monti Sibillini purtroppo non è isolata. Il mandato del mandato del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è in scadenza. I Parchi dell’Appennino Lucano e della Sila sono commissariati. I parchi nazionali delle Dolomiti Bellunesi, delle Cinque Terre, delle Foreste Casentinesi, della Maiella, del Gargano, dell’Alta Murgia, del Circeo, dell’Aspromonte e dell’Asinara sono privi di un presidente. E’ dunque urgente risolvere lo stallo di governance delle aree protette italiane”, concludono.