“Con la direzione di ieri sono stati fissati due punti fermi.
Il primo è che, con buona pace di numerosi osservatori esterni interessati a spartirsi le nostre spoglie, il Partito Democratico non sbaracca, non si scioglie, non toglie il disturbo. Al contrario, si attrezza per rimettersi in sintonia con la società e la contemporaneità ed essere all’altezza della sfida con la destra alla prossima elettorale. Chi punta sulla nostra liquidazione rimarrà deluso.
Il secondo è che si parte con un percorso congressuale che, attraverso l’apertura a chi è lealmente e sinceramente intenzionato a partecipare a questo processo, ci porterà ad esprimere una nuova linea politica, nuove classi dirigenti e una nuova leadership in grado di dare una prospettiva ai nostri valori. In una democrazia matura e’ così che si fa. Noto peraltro che siamo gli unici a discutere su ciò che è accaduto: altri partiti hanno perso milioni di voti, ma per loro va tutto bene. Contenti loro …”
Lo ha dichiarato stamattina, intervistato nel programma “Agorà” di Rai 3, il senatore a Enrico Borghi della segreteria nazionale del Pd.