Quando il salario minimo arriverà in Aula a fine novembre, il governo dovrà prendersi le sue responsabilità: per adesso abbiamo assistito solo ad un arroccamento ideologico che nasconde l’incapacità di proporre soluzioni alternative in grado di dare risposte ai 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri.
Anche per questo domani saremo in piazza a Roma con i nostri militanti, con le realtà sociali, con le forze politiche che hanno aderito, per rendere evidente che un’alternativa c’è. Un’alternativa a un governo che è stato in grado di presentare una legge di bilancio contro tutte le generazioni: contro i giovani che rivendicano il diritto allo studio, contro le donne penalizzate nel lavoro e nella famiglia, contro i lavoratori che vedono ridotte redditi e pensioni. Saremo in piazza per chiedere più soldi per la sanità perché il diritto alle cure va garantito a tutti e non solo a chi può accedere al privato.
Sono certa che domani saremo in tanti a piazza del Popolo a difendere il Parlamento da una proposta di riforma istituzionale che lo umilia e marginalizza il ruolo del Presidente della Repubblica
E poi saremo in piazza per la pace, per chiedere un’iniziativa forte dell’Europa per il dialogo, In Ucraina come in Medioriente dove si torni a rendere credibile lo scenario dei due popoli due Stati.
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenuta a Radio Immagina.