"Il tentativo generoso e competente che Fassino sta compiendo ha trovato, al momento, un positivo apprezzamento di Prodi e Pisapia. Occorre andare avanti. Sarà obbligatorio, quindi, trovare le necessarie convergenze programmatiche con le altre forze di sinistra se si vuole costruire una coalizione non tecnica, ma politica. Per questo è saggio, mentre si compie questo faticoso percorso, non chiedere abiure nè avere totem intoccabili, a partire dal Jobs Act". Lo dichiara Cesare Damiano, leader dell'area laburista del PD.
"Noi pensiamo - prosegue - che vadano individuate alcune correzioni alle regole del mercato del lavoro per favorire la costruzione di un programma comune tra le forze del centrosinistra . Una, relativa agli incentivi, è già stata proposta dal Governo nella legge di Bilancio: lo sconto sul costo del lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 30 anni è diventato strutturale. Abbiamo finalmente archiviato gli incentivi-spot del Jobs Act. Come si vede, un tabù è caduto".
" Adesso - spiega Damiano - si tratta di trovare nuove soluzioni anche sul tema dei licenziamenti. Noi proponiamo di affrontare, nell'immediato, almeno due problemi: il primo, è quello delle indennità in caso di licenziamento che attualmente prevedono un rimborso minimo di 4 fino a un massimo di 24 mensilità. La misura, a nostro avviso, andrebbe elevata almeno a un minimo di 6 mensilità fino a un massimo di 36".
"Il secondo punto è relativo ai licenziamenti disciplinari. Va reintrodotto un principio di proporzionalità tra infrazione e sanzione, criterio cancellato dal Jobs Act. Per spiegarci meglio: se il furto di una mela non può valere un ergastolo, 5 minuti di ritardo non possono prevedere il licenziamento. Sul tema dei licenziamenti presenteremo, nei prossimi giorni, una proposta di legge dalla quale poter attingere le soluzioni più opportune", conclude.