" Condividiamo la preoccupazione delle organizzazioni sindacali, dopo l'incontro di oggi con il Governo, per quanto riguarda il ritardo che si registra nell'emanazione dei decreti sull'APE sociale.
La legge é tassativa: la misura deve decorrere a partire dal primo maggio e, quindi, va garantita la retroattività e anche previsto un eventuale prolungamento della presentazione delle domande oltre il 30 giugno prossimo". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Il decollo dell'Ape sociale e di tutte le misure contenute nel verbale d'intesa tra CGIL, CISL, UIL e Governo del settembre scorso, tradotto nella legge di Bilancio - prosegue -rappresenta un test importante per quanto riguarda l'utilizzo dello strumento della flessibilità pensionistica da parte dei lavoratori".
" Accanto a questo - spiega Damiano - non va dimenticata la necessità di accelerare al massimo l'emanazione dei Decreti anche per far decollare le altre normative a favore dei lavoratori, a partire dalle nuove regole per il lavoro precoce e usurante.
Il ritardo si qui registrato, compromette anche il decollo dell'esame della cosiddetta fase due, a partire dai temi centrali della pensione contributiva di garanzia per i giovani e del potenziamento della logica dell'anticipo pensionistico a favore di chi svolge lavori particolarmente pesanti" .
"Rimangono, per noi, anche da correggere le recenti circolari dell'INPS relative all'accesso flessibile e anticipato alla pensione per i lavoratori dipendenti nati nel 1952.
L'esclusione dal computo dell'anzianità dei versamenti volontari, del servizio militare, della maternità, della mobilità e del riscatto della laurea, é una scelta semplicemente assurda, arbitraria e contraddittoria con la normativa legislativa", conclude.