" Fuori dalla demagogia, dal terrorismo sui conti e dal populismo c’è un unico modo per tenere in equilibrio conti previdenziali e giustizia sociale, cioè distinguere i lavori”.
- Lo dichiara Titti di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale -
“Le tabelle OCSE e diversi studi ci dicono che l’aspettativa di vita delle persone è diversa a seconda del livello di istruzione e del lavoro svolto. Questa differenza deve tradursi in uscite differenziate dal lavoro: per ragioni di giustizia sociale, di impatto economico e - spiega la deputata Dem - di buon senso, visto che alcuni lavori non si possono fare ad età avanzata, e ad una minore aspettativa di vita corrisponde un minore numero di anni per il godimento della pensione. L'abbiamo già fatto con l'Ape social e l’Ape volontaria. Ora bisogna proseguire in questa distinzione con il riconoscimento pieno dei lavori di cura ai fini previdenziali e la pensione di garanzia per i giovani”.
“Di fronte alla bagarre di questi giorni sulle pensioni ricordo che non ci si può confrontare su promesse, ma su fatti concreti, perché – conclude Di Salvo - è indecente portare avanti una campagna elettorale sulla pelle dei pensionati di oggi e di domani. Su materia così delicata serve meno cinismo e più competenza”