• 28/06/2017

“Pur condividendo la finalità di tutela delle specie, non possiamo non pensare alle  ricadute economiche e sociali che il regolamento europeo sui piccoli pelagici potrebbe comportare sulle nostre piccole imprese di pesca artigianale che traggono reddito esclusivamente dalla pesca di questi pesci in Adriatico. Quindi ho chiesto al Governo quale posizione intende assumere in sede di Consiglio europeo nel caso il Parlamento non fosse in grado di bloccare o modificare in maniera radicale il provvedimento. Non possiamo sottovalutare la situazione, ci sono in ballo troppi rischi per le nostre piccole e medie imprese ittiche. Auspico quanto prima una revisione del Regolamento”. Lo ha detto Gessica Rostellato deputata del Pd componente della commissione Lavoro.

“Il settore della pesca italiana - ha proseguito Rostellato - vive già da alcuni anni una situazione di grave crisi e la condizione attuale del settore non permette ulteriori restrizioni senza che vengano almeno valutati gli impatti che tali politiche restrittive potrebbero avere. È al vaglio della commissione pesca del Parlamento europeo il regolamento per istituire un piano pluriennale per gli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico e per le attività di pesca per ridurre i prelievi di acciughe e sardine nel mar Mar Adriatico. Il regolamento denuncia come nell’Adriatico acciuga e sardina siano ancora sovrasfruttate e che gli stock siano quindi destinati a ridursi ulteriormente. La maggior parte delle catture sono realizzate in Italia e Croazia nella parte settentrionale del Mare Adriatico. Gli unici altri stati membri che partecipano a questa attività di pesca sono la Slovenia con meno dell’1% delle catture  totali e l’Albania e il Montenegro, che rappresentano una quota parimenti esigua di catture”.

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