“Il riconoscimento ottenuto dalla pizza è senza dubbio un risultato storico, di cui non si può non essere orgogliosi e, forse, potrebbe non essere vanificato grazie al marchio Sgt, il riconoscimento che la politica italiana è riuscita ad ottenere in sede europea”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, per commentare la decision e dell’Unesco di considerare l’arte del pizzaiolo napoletano patrimonio culturale dell’Umanità.
“Lo Sgt (Specialità tradizionale garantita) – spiega – è il marchio che, dopo una lunga battaglia, il nostro Paese è riuscito a ottenere in sede Europea. Esso può rappresentare un’efficace strumento per tutelare la tipicità della pizza. I consumatori che sceglieranno questo prodotto potrebbero, infatti, trovarsi nel piatto due tipi di pizza: quella considerata patrimonio dell’Unesco, realizzata con gli ingredienti e la cottura codificati dal marchio Sgt, oppure una delle tante sue varianti, magari anche buone, ma che non sono ‘vera’ pizza. In altre parole, chi decide di mangiare una pizza deve essere messo nelle condizioni di sapere come riconoscere quella vera dalle altre. Conoscere cioè l’esistenza del marchio Sgt”.
“Adesso tocca quindi ai mezzi di comunicazione – e qui il servizio pubblico può dare un contributo fondamentale – informare i cittadini dell’esistenza del marchio Sgt in modo da metterli nelle condizioni di decidere se vogliono mangiare pizza davvero italiana o no”, conclude.