“L’iter del decreto con le disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr è la riprova che ci può essere collaborazione positiva e non antagonista tra Parlamento e Governo. Va infatti registrato con soddisfazione che le richieste esigenti dei pareri del Comitato per la Legislazione e della Commissione Affari Costituzionali espressi all’unanimità hanno avuto esito positivo. I decreti del Mef dovranno passare attraverso il parere del Parlamento, percorso prima non previsto. Si è quindi ripetuto il precedente positivo del decreto Rilancio del Governo Conte 2 col ministro Gualtieri. Questo importante provvedimento, composto inizialmente da 51 articoli, a seguito dell’esame in commissione Bilancio si è arricchito e risulta ora di 96 articoli. Abbiamo disposizioni in materia di infrastrutture ferroviarie, per l’edilizia giudiziaria e le opere pubbliche, per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, per le procedure di spesa e controllo parlamentare, riguardo le zone economiche speciali, per l’università, la ricerca e in materia di ambiente, per l’efficientamento energetico, la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile, la messa in sicurezza degli edifici e il turismo. Non si dica quindi, sempre e comunque, che il Parlamento non funziona, che non c’è mai dialogo, che il Governo fa tutto senza ascoltare”.
Così Gianni Dal Moro, deputato dem e relatore del Decreto Disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, intervenendo in Aula alla Camera.