• 27/06/2019

“La risposta del governo sulla vicenda dei 450 autisti di Adecco in somministrazione presso Poste Italiane, scaduti o in scadenza, che a causa del decreto Dignità non potranno essere rinnovati, lascia senza parole, non vale nulla. Peggio di Ponzio Pilato. Stiamo parlando di centinaia di lavoratori che a partire da fine giugno vedranno i loro contratti non rinnovati. Il governo può e deve assumere una iniziativa. Parliamo di un’azienda con quote azionarie controllate per circa il 30% dal ministero dell’Economia e delle Finanze e del 35% da Cdp e che detiene una rete territoriale composta da circa 13mila uffici postali e 16 centri di meccanizzazione nei quali lavorano circa 130mila dipendenti. Tra l’altro, l’accordo sindacale raggiunto nel giugno 2018 prevede, a fronte di circa 15mila pensionamenti nel triennio 2019-2021, la stabilizzazione di circa 6mila unità di personale precario. Si tratta inoltre di personale impiegato come autista, ma contrattualizzato come operaio. Il governo non si trinceri dietro la propaganda del decreto Dignità. Prenda atto dei suoi effetti negativi concreti sulla vita delle persone e richiami Poste a ragionare sul futuro di questi lavoratori, anche dall’alto del suo utile netto pari a 1.399 miliardi nel 2018”.

Così Chiara Gribaudo, vice presidente dei deputati Pd, commenta la risposta del governo all’interrogazione di cui è prima firmataria sulla vicenda dei 450 autisti di Adecco in somministrazione presso Poste Italiane.