“In questi giorni, un bellissimo video norvegese commuove il popolo del web. La clip è una pubblicità progresso per il sostegno alle case famiglia. Racconta la storia di un bambino che, al contrario dei compagni di classe, non ha nulla da mangiare. Ma gli amichetti del bambino sfortunato troveranno una soluzione. Questo regalo del villaggio globale è un appello di una forza tale che non si può non ritenere la solidarietà un valore assoluto”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della Commissione Vigilanza Rai, postando il video della pubblicità progresso norvegese.
“Eppure – continua - se dal mondo del web si passa alla televisione, la solidarietà non più sembra più un valore irrinunciabile. Si prenda la Rai. Sapete di che cosa si occuperà il prossimo Cda in programma mercoledì? Se applicare o meno agli artisti il tetto dei 240mila euro all’anno. Si dovrà cioè decidere se sia giusto, in un panorama sociale in cui milioni di famiglie sono tormentate dalla povertà, che una persona debba continuare a percepire anche 2 milioni di euro all’anno indipendentemente dai risultati di ascolto che otterà. E guadagnare dunque quasi 40mila euro a settimana per un’ora di lavoro. Se si passa dal web alla televisione, insomma, quel bambino può benissimo rimanere digiuno”.
“Chissà se la Rai, che ha concesso a tanti conduttori di utilizzare lo spazio del servizio pubblico per salutare i telespettatori e magari approfittarne per abbandonarsi a lamentele o addirittura recriminazioni sul proprio stipendio, utilizzerà quegli stessi minuti trasmetterà il meraviglioso video del bambino svedese per sensibilizzare il pubblico italiano e conquistarlo alla causa della solidarietà. Quella vera”, conclude.