• 08/05/2017

“La risposta dell’azienda alla domanda se non fosse inusuale, da parte della redazione di Report, contattare Roberto Burioni non attraverso il telefono o uno dei suoi due uffici stampa bensì la messaggeria privata di Facebook è del tutto campata in aria”. Lo dichiara Sergio Boccadutri, deputato del Partito democratico e componente in Commissione Vigilanza Rai, che sulla questione aveva presentato una interrogazione parlamentare sulla puntata di Report dedicata ai vaccini.

“Di fatto – continua – la Rai ha confermato che utilizzare i social network per contattare una persona, il cui parere è indispensabile rispetto a una ricostruzione giornalistica completa ed equilibrata, corrisponde in pieno ai criteri di deontologia professionale che l’azienda richiede ai suoi dipendenti. Una tesi che, oltre che goffa, rasenta quasi un tono provocatorio. Ancor più goffa è la spiegazione secondo cui il parere di Burioni era secondario in quanto virologo. Se la sua era un’opinione non aderente al tema della trasmissione, perché ci si è rivolti proprio a lui?”.

“Come giustamente sollecitato dal collega Michele Anzaldi, l’unico modo per controbilanciare la sconclusionata puntata sui vaccini del 17 aprile, è mandare in onda una nuova puntata in cui vengano effettuate delle verifiche puntuali alle tesi No Vac. Noi rimaniamo in attesa, fiduciosi che questo accada. Dal nostro di vista, la risposta fornita oggi dall’azienda è tutto fuorché sufficiente”, conclude.

 

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