“L’esultanza di Marcello Foa per il voto del Cda Rai è davvero incomprensibile: senza il suo auto-voto e il voto dell’ad, il giornalista sardo non avrebbe superato nemmeno lo scoglio più facile, quello del Cda”. Lo dichiara Carla Cantone, componente Pd in Commissione Vigilanza Rai, a proposito del voto del Cda Rai.
“Un rapido calcolo dei voti espressi – spiega – è impietoso con Foa. Il giornalista ha ottenuto 5 voti su 7 (un voto contrario e un astensione). Se dunque ai 5 voti a favore, sottraiamo il voto dell’ad Salini, che al contrario di quando accade di solito non si è astenuto, e del voto che il candidato ha espresso per se stesso, Foa è riuscito a convincere solo 3 persone. In altre parole, persino nel cda è espressione di una fragile minoranza. Se lui non si fosse votato da solo e l’ad si fosse astenuto, non avrebbe nemmeno la maggioranza del Cda”.
“Ora Foa deve comunque affrontare il voto finale e decisivo per il suo mandato di presidente, quello della Vigilanza. Dal nostro punto di vista ribadiamo che il giornalista non ha affatto i requisiti di equilibrio ed equidistanza per ricoprire quel ruolo”, conclude.