“Che cosa è successo a Gianluigi Paragone per trasformarsi, da giornalista duro e puro che non guardava in faccia a niente e nessuno, a senatore che definisce con il termine ‘baccagliare’ il tentativo di un collega di dissipare le opacità attorno a un voto fondamentale del Parlamento come l’elezione del presidente della Rai?”. Lo dichiara Gianmario Fragomeli, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole di Gianluigi Paragone su Michele Anzaldi.
“Anzaldi – continua – non ha fatto altro che il suo dovere. Ha cercato di chiarire la regolarità o meno del voto. Il giornalista Paragone si sarebbe schierato sicuramente dalla sua parte. Il Paragone senatore, invece, dopo aver abbracciato il mantra grillino della trasparenza, ora difende l’opacità e i dubbi sul voto, rafforzati dal comportamento di Barracchini che sembra aver qualcosa da nascondere”.
“Se proprio bisogna parlare di canto del cigno, l’unico è quella della coerenza di Paragone come giornalista. Gli sono bastati pochi mesi in Parlamento per dedicare le sue energie a difendere, invece che a denunciare, la mancanza di trasparenza”, conclude.