Salini dica a vigilanza se ha ostacoli ad operare
“Non c’è nessun piano industriale, mancano budget, tempi, indicazioni di processo, riformulazioni di responsabilità. Si tratta solo di una serie di slide, con molte incongruenze”.
Lo ha detto Antonello Giacomelli, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, intervenendo durante l'audizione dell'ad Fabrizio Salini e del presidente Marcello Foa.
“Non si capisce come la creazione di nove ulteriori strutture con nove ulteriori direttori porti ad una semplificazione dei processi burocratici e a risparmi di costi. – spiega - È vero che il contratto di servizio prevede la ridefinizione di reti e canali del servizio pubblico in base ad una analisi di funzione e ruolo di ciascun canale, ma chiudere Rai Movie e Rai Premium per fare un canale per i maschi e uno per le femmine, senza un confronto con le associazioni rappresentative del settore dell’audiovisivo per raccogliere maggiori elementi di giudizio, appare una scelta superficiale e sbagliata. Anche sulla valorizzazione delle risorse interne – sottolinea il deputato Dem - Salini ha idee curiose. A Mario Orfeo, direttore che ha assicurato al Tg1 il maggior gradimento degli ultimi dieci anni, è stato assegnato un ruolo senza deleghe operative.
“Salini è il primo amministratore delegato della Rai, a cui la legge attribuisce poteri e prerogative che fino ad oggi non ha avuto nessuno. Non è prevista una diarchia e dovrebbe cessare la patetica processione quotidiana di dirigenti e funzionari in cerca di adozione verso le stanze del presidente. Se ci sono questioni che impediscono a Salini di operare, allora – conclude Giacomelli - devono essere portate a conoscenza della commissione di Vigilanza”