Dichiarazione dei deputati meridionali del Pd Michele Bordo, Enza Bruno Bossio, Piero De Luca, Andrea Frailis, Marco Lacarra, Francesca La Marca, Gavino Manca, Carmelo Miceli, Romina Mura, Pietro Navarra, Ubaldo Pagano, paganStefania Pezzopane, Fausto Raciti, Paolo Siani, Raffaele Topo e Antonio Viscomi
l gruppo PD da mesi si sta battendo, con puntualità, serietà e massimo rispetto degli interlocutori, affinché il Pnrr presti un'attenzione particolare ai temi dello sviluppo del Sud, nella consapevolezza che il rilancio di questa area del Paese sia indispensabile per assicurare una crescita reale e strutturale dell'Italia intera. Il rafforzamento della coesione sociale e territoriale negli Stati membri è uno degli obiettivi principali del Next Generation EU.
Abbiamo indicato già al precedente Governo l'esigenza di non limitarsi ad attribuire al Sud il 34% delle risorse disponibili, altrimenti avremmo rischiato di perdere l'occasione storica di rendere più competitivo il Mezzogiorno e garantire finalmente pari diritti, opportunità e tutele a tutti i cittadini meridionali.
Dopo la presentazione della prima bozza del Pnrr, con l'ex Ministro Provenzano si era aperta una interlocuzione costruttiva e costante, intesa a verificare la possibilità di rafforzare la dotazione di fondi per il Mezzogiorno in vista della redazione definitiva del Piano. Provenzano stava lavorando in quella direzione, con l'obiettivo di andare ben oltre la soglia complessiva del 40 %.
Il Governo Draghi ha confermato a più riprese la volontà di dare continuità a tale impegno per il Mezzogiorno. Di questo ne abbiamo dato atto, condividendo anche la decisione di prevedere un capitolo autonomo per gli interventi al Sud. Auspichiamo che questo lavoro porti ad una bozza finale del Pnrr che superi davvero il 34%, senza includere però - come emerge chiaramente dai dati forniti nelle scorse ore - nel calcolo del riparto anche le risorse del FSC che sono esterne ed aggiuntive rispetto alle risorse del Recovery Fund, o che comunque sia garantito un adeguato e necessario recupero delle risorse FSC, pari a circa 21 Miliardi, nel fondo pluriennale di investimenti che si sta costituendo per i progetti extra Recovery Plan. Se emerge la decisione di recuperare tali risorse nel senso da noi indicato, possiamo solo rallegrarci e, nello spirito di piena collaborazione che caratterizza il nostro lavoro, sostenere questo impegno.