L'accordo sulla riduzione del numero dei parlamentari prevedeva una serie di altre modifiche finalizzate a correggere gli squilibri che si sarebbero creati col solo taglio degli eletti. In Senato sono in discussione, ed entro il 20 settembre potranno andare in Aula, l'allineamento elettorale attivo (18 anni) e passivo (25 anni) del Senato a quello della Camera. Anche la modifica della base regionale per elezione Senato per superare i problemi di rappresentanza delle minoranze nelle regioni più piccole potrà essere calendarizzato alla Camera entro il 20 settembre.
Vi e’ inoltre in esame alla Camera in questi giorni anche la riduzione di un terzo dei delegati regionali nella platea degli elettori del Presidente della Repubblica per rispettare le proporzioni tradizionali.
Sulla riforma elettorale è stato raggiunto un accordo tra i partiti della maggioranza su un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5 per cento, auspichiamo che non si venga meno da quell'intesa e che sia adottato il testo in esame alla Commissione della Camera prima del 20 settembre. Un anno fa abbiamo posto delle condizioni per il nostro sì alla riduzione dei parlamentari perché questa riforma fosse equilibrata e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini e delle formazioni politiche così come previsto dalla Costituzione. È stato questo lo spirito della nostra iniziativa che sta procedendo con il contributo di tutti ed è la linea su cui ci muoviamo e chiediamo la coerenza ai nostri alleati.