• 10/12/2020

“Nelle parole pronunciate dal procuratore Prestipino e dal sostituto Colaiocco, oggi durante l'audizione in commissione sull’uccisione di Giulio Regeni, c'è tutta la determinazione e la tenacia delle istituzioni repubblicane per arrivare finalmente alla verità”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri, e Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro.

“Il processo per l'assassinio del ricercatore italiano si farà e si farà in Italia. A chiusura delle indagini, infatti, la procura di Roma ha notificato quattro avvisi di garanzia a tre componenti del National Security egiziano e a un membro delle forze di polizia. Le accuse gravissime sono di sequestro di persona, lesioni aggravate e concorso nell'omicidio di Giulio Regeni. E’ un risultato importante, che purtroppo non riporterà in vita Regeni ma rappresenta un punto fondamentale per capire chi ha voluto la sua morte, e per quali motivi”.

“In questi anni - proseguono Quartapelle e Serracchiani - non abbiamo mai smesso di chiedere verità e giustizia. Non c'è trascorrere del tempo che possa lenire il dolore, non c'è trascorrere del tempo che possa farci desistere da questa battaglia. Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento per il grande lavoro svolto dalla polizia giudiziaria, e tutto il nostro appoggio all'azione giudiziaria di Prestipino e Colaiocco, i quali nonostante le difficoltà, le false piste e la reticenza del governo egiziano mai si sono arresi nella continua ricerca per fare piena luce su quanto accaduto. Aiutati in questo dalla determinazione del difensore della famiglia Regeni e dai genitori di Giulio, ai quali va ancora una volta il nostro pensiero, il nostro affetto e il nostro totale sostegno”.