“Chiarire urgentemente se il ministro Bonafede intratteneva effettivamente rapporti professionali e politici con Lanzalone nel 2016, quando era già deputato della Repubblica e perché nel corso di un’interrogazione abbia fornito una risposta del tutto difforme rispetto a tale circostanza”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Alessia Morani, Emanuele Fiano, Alessia Rotta, Andrea Romano e Marco Di Maio con un’interrogazione in Commissione al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Giustizia.
“Da un articolo pubblicato oggi sul quotidiano ‘Il Tirreno’- spiegano - apprendiamo dell’archiviazione dell’indagine sulle irregolarità nella gestione dell’azienda pubblica dei rifiuti Aamps. Nella richiesta di archiviazione emergerebbe che ‘lo studio Lanzalone & Partners costituisce dalla fine di dicembre 2015 un punto dalla fine di dicembre per il Comune di Livorno in particolare in vista della revoca del Cda del gennaio successivo, formalizzando con una mail rinviando a un secondo momento le modalità del compenso. La sussistenza di una collaborazione non occasionale già in essere viene evidenziata in una mail dell’avvocato Alfonso Bonafede indirizzata anche a Nogarini, Lemmetti, Lanzalone e l’avvocato Francesco Costantini, datata proprio 7 gennaio”.
“Il 2 agosto scorso proprio il Ministro Alfonso Bonafede, rispondendo in Senato a un’interrogazione sui suoi rapporti con l’avvocato Lanzalone, arrestato a giugno nell’ambito della maxi inchiesta sulla costruzione dello stadio della Roma, si era così espresso: “Negli ultimi sei anni non ho avuto alcun rapporto professionale con l’avvocato Luca Lanzalone”.