“Quali motivazioni hanno giustificato la presenza a Mosca del presidente di un’associazione politica collaterale alla Lega come ‘Lombardia-Russia’, durante la riunione ufficiale tra i Ministri degli Interni russo e italiano su un tema cruciale e riservato quale quello della cyber sicurezza? L’associazione Lombardia-Russia era in possesso delle necessarie autorizzazioni?”. Lo chiede Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, con un’interrogazione alla presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno.
“Dalla stessa bacheca Facebook del ministro Salvini – spiega – si è venuti a sapere tra i tanti temi discussi, nell’incontro tra Matteo Salvini e il suo omologo russo, ci sono stati la ‘condivisione di buone pratiche, e banche dati, scambio di informazioni e competenze tecniche, fino all’istituzione di pattuglie miste tra Forze dell’ordine italiane e russe’, ‘ un impegno comune di Italia e Russia per la cybersicurezza e la difesa dagli attacchi informatici’. Il Ministro dell’Interno era accompagnato a questo delicatissimo incontro da Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione Lombardia – Russia: un’associazione di natura politica che solo formalmente può considerarsi di carattere culturale, perché da anni svolge attività di sostegno politico alla Lega soprattutto per quanto riguarda sia i legami con l’estrema destra europea e russa sia il sostegno e il rilancio della propaganda del regime di Putin relativamente alla discussione internazionale. Come ad esempio nel caso del tentato avvelenamento della famiglia Skripal, dove Lombardia Russia si è fatta megafono delle più aggressive teorie del complotto di provenienza moscovita o delle campagne promosse dal Cremlino per la cancellazione delle sanzioni decise dalla comunità internazionale dopo la violazione da parte russa dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Savoini è inoltre, al momento, vicepresidente del Corecom Lombardia, l’ente che interviene nelle controversie fra gli utenti e le aziende di telecomunicazione”.
“Vorremmo per questo sapere se nell’incontro ci siano stati riferimenti (e di che tipo), scambi di informazioni (e di quale natura) e obbligazioni derivanti dal patto politico siglato nel marzo 2017 tra la Lega e il partito Russia Unita, patto siglato grazie anche alla collaborazione dello stesso Savoini e nel quale si faceva riferimento ad ‘partenariato paritario e confidenziale’, allo ‘scambio di informazioni tra le parti’, allo ‘scambio di delegazioni’ e a varie altre forme di cooperazione anche economico tra Lega e Russia Unita. Infine, il Governo renda conto dei contenuti dell’incontro”, conclude.