• 07/10/2021

La Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera: "Dal ministro solo silenzio, ha mandato all'aria la soluzione che avevo costruito con Patuanelli"

 

“La vertenza Sanac riguarda la vita di molti lavoratori e il futuro di tante famiglie di Massa Carrara non deve essere usata a fini di demagogia politica, lo impone il rispetto che si deve sempre portare per chi rischia il proprio posto di lavoro che non può divenire oggetto di polemica politica né sindacale. I lavoratori devono sapere la verità e il mio auspicio è che i sindacati confederali svolgano in questo una funzione di chiarezza. Accusare sommariamente e genericamente la “politica” o i “politici” di non occuparsi della vertenza Sanac è infatti non solo una bugia, ma anche un atteggiamento populista sbagliato che non solo non aiuta i lavoratori a conoscere i fatti, ma cerca anche di individuare un capro espiatorio così generico da diventare aleatorio. Accusare tutta la “politica” e tutti i “politici” significa infatti non individuare alcuna responsabilità specifica e quindi alzare un polverone dove chi ha le vere colpe può nascondersi.

I fatti invece sono chiari. Purtroppo. Su Sanac avevo trovato una soluzione positiva con il ministro delle attività produttive del governo Conte II, Patuanelli. Sanac sarebbe rientrata nel complessivo pacchetto Ilva e quindi acquisita e garantita dalla nuova azienda pubblica. Poi però al posto di Patuanelli è diventato ministro il rappresentante della Lega Giorgietti, e tutto s’è bloccato.

Ho voluto che i lavoratori, con un evento quanto mai straordinario, fossero direttamente ascoltati in Commissione proprio al fine di far conoscere a tutti i parlamentari la vertenza Sanac e la situazione che si stava determinando. Ho presentato varie richieste e varie interrogazioni al ministro Giorgietti, sempre senza esito. Ancora non capisco le motivazioni perché il ministro Giorgietti non ha mai risposto ad alcuna sollecitazione e richiesta non solo mia, ma di tutti i parlamentari di Massa Carrara. Un atteggiamento istituzionalmente scorretto che non ricorda abbia precedenti perché quando i rappresentanti parlamentari di un territorio chiedono un incontro e lo fanno con una lettera scritta e firmata, cioè un atto ufficiale, un ministro non dovrebbe scappare e non rispondere. Ne va della sua credibilità che è la credibilità delle istituzioni di fronte ai cittadini.

Adesso il ministro ha sul tavolo una nuova mia interrogazione (che allego qui ) e anche una convocazione nella Commissione che presiedo. Mi auguro che questa volta non sfugga. E’ vero che il tema sarà la questione siderurgia in generale, ma così potrò porgli la questione Sanac e chiedere che il suo ministero e il Governo si assumano le responsabilità che la legge gli attribuisce”. Così la presidente della Commissione attività produttive della Camera, Martina Nardi, sulla vertenza Sanac.