• 20/11/2019

“Nel 2018 sono stati 2.847 i casi di nuove infezioni da Hiv. Un dato che indica una lieve diminuzione dei contagi. Aumenta però l’incidenza delle nuove diagnosi di Hiv nella fascia giovanile, dovuta per l’80% a rapporti sessuali non protetti. Ecco perché occorre aumentare l’accessibilità ai test per giovani e minori, che rappresenta la prima forma di prevenzione, per evitare diagnosi troppo spesso tardive e anticipare l’avvio delle terapie oggi molto efficaci. Oltre a campagne informative mirate, espresse con linguaggi adeguati ed efficaci, occorre far crescere la conoscenza e la consapevolezza del rischio investendo nella scuola, in collegamento con le famiglie e investendo anche nei consultori. Epatite C e Hiv rappresentano un binomio sempre più stretto. Abbiamo le risorse finanziarie nei fondi per i farmaci innovativi e occorre favorirne l’utilizzo, ma è necessario aumentare il reclutamento ai test e, quindi, alle terapie vaccinali. L’impegno delle istituzioni deve andare in questa direzione, garantendo ai malati cronici quella buona qualità della vita che un sistema sanitario come il nostro può e deve garantire”.

Così Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera, intervenendo oggi a Roma alla tavola rotonda “Rompiamo il silenzio sull’Hiv” promossa dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali.