“Si è finalmente firmata la preintesa sul contratto dei dirigenti medici, veterinari e sanitari: a questo risultato si è giunti con la definizione della direttiva all’Aran per questo rinnovo fatta dai precedenti governi guidati da Renzi e Gentiloni. Sono stati raggiunti gran parte degli obiettivi che ci eravamo posti, a iniziare dalla costruzione di un percorso reale e pregnante di carriera professionale con pari dignità con quella gestionale. Si è dato vita a fondi contrattuali unici tra le varie dirigenze, premessa e fondamento per un vero contratto unitario e non sommatoria delle varie differenze. Sono state giustamente valorizzate economicamente le condizioni di lavoro e le giovani generazioni che, si spera, entrino più numerose nel servizio sanitario nazionale visti i pensionamenti di massa già realizzati e previsti. Si è dato vita a una nuova fase di relazioni sindacali e di partecipazione dei dirigenti e dei loro sindacati, purtroppo non con la stessa intensità prevista dalla direttiva. Certo è che il mondo della sanità pretende attenzioni costanti non solo sul tema dei contratti, ma anche sulla dotazione del fondo sanità e sugli investimenti complessivi nell’intero comparto. Vedremo nella prossima Legge di Bilancio se questa direzione di marcia verrà confermata, poiché una rondine, per quanto di buon auspicio, da sola non fa mai primavera”.