“Ringrazio la ministra Stefani per la risposta esaustiva e il quadro sui fondi e sulle misure destinate alle persone con disabilità. Bene che si stia procedendo all’iter di distribuzione dei 50 milioni del Fondo autismo, come definito nel Decreto riaperture, per raggiungere i 5 obiettivi e i due sotto obiettivi. I progetti di vita individuali e i servizi socio assistenziali e sociosanitari territoriali sono fondamentali e sono la vera gamba debole del sistema. Inclusione scolastica, lavorativa e sociale, devono essere al centro delle nostre politiche. Bene dunque i 50 milioni aggiuntivi per il 2022 e per il 2023 che assicurano la continuità delle risorse, diversamente dal Fondo autismo previsto solo per il 2022. Per il Pd è inoltre importante che il Fondo autismo e gli altri fondi che terminano nel 2022 siano adeguatamente sostenuti già nella predisposizione della Legge di bilancio. Infine, le chiediamo che il finanziamento previsto ai soggetti privati, oltre che ai pubblici, sia garantito a chi offre standard e progetti di qualità verificata. L’impegno per correggere gli importi per l’assegno unico per le famiglie con disabilità è stata una battaglia del Pd. Condividano quindi la soddisfazione per l'aumento dell’assegno e sappiamo che dobbiamo ancora intervenire per correggere i pochi difetti di una misura essenziale per le famiglie anche per quelle con disabilità”.
Così la capogruppo dem in commissione Affari sociali, Elena Carnevali, replicando nell’Aula della Camera alla risposta della ministra per le Disabilità, Erika Stefani,
all’interrogazione presentata dal Pd in materia di assistenza delle persone con disabilità.
“La giusta ripartizione delle risorse - ha detto il deputato dem, Paolo Siani, illustrando l’interrogazione - risulta essere necessaria per un incremento dei servizi e dell’assistenza nei confronti delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie, specialmente dopo due anni di pandemia che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema sociale e sanitario del nostro Paese. In particolare per le persone più fragili come quelle che soffrono del disturbo dello spettro autistico che hanno presentato maggiori difficoltà di adattamento alle restrizioni imposte dalla pandemia, anche a causa dell’interruzione o comunque delle difficoltà di frequentare i servizi socio-sanitari e di assistenza lasciando spesso sulle famiglie il peso e le difficoltà di assistere la persona con disabilità”.