La Regione Campania, sostenuta da Emilia-Romagna e Veneto, ha presentato presso la Conferenza Stato-Regioni una proposta di legge (ai sensi dell’art. 121 della Costituzione) per l’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di medicina e veterinaria a partire dall’A.A. 2024-2025.
Da anni associazioni di studenti, sindacati e operatori del mondo sanitario denunciano da una parte il numero del tutto insufficiente di posti disponibili rispetto al fabbisogno di medici e sanitari, dall’altra la totale inadeguatezza del sistema dei test per selezionare chi potrà frequentare i corsi. I test si sono rivelati essere un terno al lotto completamente inefficaci nello stabilire concretamente il successo formativo degli aspiranti medici, delle tagliole utili solo ad alimentare un business sempre più florido di corsi di preparazione, ricorsi temerari, pubblicazioni, alimentati dalle speranze di ragazze e ragazzi che vorrebbero solo mettersi alla prova nel concreto del loro percorso di studi. Ciò che sta emergendo dagli esposti presentati alla procura di Roma è un chiaro esempio delle storture che questo sistema sta creando. La proposta della Regione Campania va pertanto sostenuta in toto, a cominciare da chi in Parlamento dovrà portarla avanti. Si deve creare una coalizione trasversale del buonsenso che porti al superamento del numero chiuso e che doti il sistema universitario dei policlinici e delle professioni sanitarie delle risorse necessaria all’arrivo di nuovi studenti, così come al finanziamento di nuove borse di specializzazione.
Così Rachele Scarpa, deputata del Pd.