“Il ministro Valditara lo ha ripetuto ieri: “Nelle aule delle scuole la maggioranza dei bambini deve essere italiana”.
Stop! E ha aggiunto: “Lavoriamo in questa direzione perché la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”. Bum!
A me quel “la disgregazione e il caos” mi ha fatto pensare a un breve inciso del saggio che Mauro Covacich ha da poco dedicato a Kafka. A un certo punto, Covacich parla della “letteratura minore” indicando una “comunità di zingari molto più ampia di quanto si creda, gente che ruba le lingue nelle culle”. Per capirci, “Il triestino Svevo lo fa con l’italiano, l’irlandese Joyce e il polacco Conrad lo fanno con l’inglese, l’irlandese Beckett col francese, il russo Nabokov con l’inglese americano, il boero Coetzee di nuovo con l’inglese, l’ungherese Ágota Kristóf con il francese. Sono tanti i ladri come Kafka, grandissimi scrittori, ma non nella loro lingua madre, bensì in una lingua appresa”. Ora, al netto che nel caso in questione parliamo di bambini spessissimo nati e cresciuti in Italia, sapete qual è il problema (temo insormontabile) del ministro Valditara? Che al pari del leader della Lega, Matteo Salvini, si ostina a vedere disturbatori dell’italianità e potenziali nemici della Patria anche dove potrebbero celarsi un nuovo Kafka, Conrad o Joyce.
Forse la verità è che a quei tre signori questo governo a suo tempo non avrebbe concesso neppure il permesso di soggiorno!” Così su Facebook il deputato democratico, Gianni Cuperlo.