• 16/06/2021

“La scuola è parte fondante di un sistema sociale, e anche nei mesi durissimi della pandemia abbiamo imparato che deve essere al centro. Perché chiudere le scuole è facile, ma riaprirle è molto più complesso. Dobbiamo senz'altro lavorare a una transizione digitale ed ecologica, ma dobbiamo fare soprattutto una transizione culturale, dobbiamo cambiare il modo di pensare e il modo migliore per farlo è partendo dalla scuola. E oggi, nel giorno dell'inizio degli esami di maturità, mi sembra giusto sottolineare come esso rappresenti un momento di passaggio, e non a caso nella scorsa legislatura abbiamo legato al compimento del diciottesimo anno di età la App18, un buono per consumi culturali”.

Così Flavia Piccoli Nardelli, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo a Radio Immagina, la radio del partito democratico.

“Dobbiamo pensare ad una nuova didattica – prosegue l'esponente dem -  superare la didattica frontale, la quale in questa pandemia ha dimostrato ancora una volta i suoi limiti. Dobbiamo ricomporre in un unico universo il mondo della scuola e il mondo esterno, tenere insieme conoscenze e competenze. La maturità ha quasi cento anni di storia, e la sua formula è cambiata più volte nel corso del tempo, ma resta comunque una grande prova per le ragazze e i ragazzi che la affrontano, una prova di passaggio. E l'esame di quest'anno con le sue peculiarità e dopo un anno così difficile lo è ancor di più. Segnalo il ritorno dell’educazione civica, che è fondamentale nel percorso dei ragazzi. Sul versante dell’insegnamento – conclude Piccoli Nardelli - dobbiamo sostenere un reclutamento che preveda anche un processo di formazione specifica, che comprenda non solo la conoscenza della materia di insegnamento ma anche la capacità di saper insegnare quella materia. Senza ovviamente complicare la vita degli insegnanti con un eccesso di burocrazia, e con un riconoscimento anche economico del lavoro e della funzione sociale che svolgono”.