• 27/08/2020

In questi giorni si parla di istituire di nuovo la figura del medico scolastico, una figura ormai scomparsa da molti anni. C’è il pediatra di famiglia che si prende cura dei bambini, tuttavia, sarebbe molto più utile l’infermiere scolastico.  La legge “Rilancio” ha introdotto nel Servizio Sanitario Nazionale la figura dell'infermiere di famiglia e di comunità. Questa figura professionale, che ha tutte le conoscenze e competenze specialistiche delle cure primarie e di sanità pubblica, potrebbe essere impiegata anche in ambito scolastico”. Lo afferma il deputato dem Paolo Siani.

“A tal proposito - prosegue il deputato dem - la dott.ssa Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), evidenzia come il Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC), abbia pubblicato nei giorni scorsi le linee guida per la riapertura delle scuole e l’infermiere scolastico venga citato come membro dello staff abituale di cui si compongono gli istituti didattici, al pari di insegnanti, personale di sostegno, addetti alla pulizia e alla mensa. Questa recentissima evidenza dimostra come l’infermiere sia tra il personale sanitario quello più adatto per tutelare le esigenze legate al Covid 19 (identificazione tempestiva di casi tra studenti e staff, identificazione dell’infezione in studenti e staff con alto rischio di sviluppare gravi forme patologiche, supportare la prevenzione) e al di fuori di esso (attività di prevenzione, controllo, assistenza in caso di disabilità e patologie croniche, prima assistenza). Questo ruolo potrebbe essere ricoperto peraltro anche dall’infermiere pediatrico che si occupa dei bisogni di salute dei bambini di età compresa tra i 0 e i 18 anni e che oggi è presente soprattutto in ambito ospedaliero”.

“L'infermiere scolastico - conclude Siani - potrebbe occuparsi adesso di: 
-attivare gli screening in coordinamento con gli altri professionisti e la verifica dell'adozione delle misure di sicurezza anti-Covid19.
E in seguito anche di: 

  • valutazione dei bisogni di salute della comunità scolastica;
  • promozione della salute e di prevenzione primaria, secondaria e terziaria;
  • presa in carico degli alunni con malattie croniche (ad es. diabetici) o disabili, anche monitorando l'aderenza alle terapie e segnalando eventuali anomalie;
  • riconoscimento di fattori di rischio di malattia;
  • partecipazione alla redazione, verifica, attuazione e supervisione di protocolli e procedure per la qualità dell’assistenza;
  • valutazione dei problemi socio sanitari (comportamentali, ambientali e domestici) che influiscono sulla salute, da attuare in sinergia con PLS, MMG e tutti gli altri professionisti che operano all'interno del territorio;
  • definizione di programmi di intervento infermieristici basata su prove scientifiche e di efficacia;
  • progettazione e attivazione di iniziative di informazione sulla salute