Gli scenari tracciati dal Riformista sono di una gravità inaudita.
“I documenti svelati oggi dal quotidiano Il Riformista tracciano scenari inquietanti e raccapriccianti riguardo il terribile attentato che il 9 ottobre 1982 colpì la Sinagoga di Roma, in cui perse la vita il bimbo di 2 anni Stefano Gaj Taché e in cui rimasero ferite altre 37 persone. In base alle carte in possesso del quotidiano, il governo italiano sarebbe stato a conoscenza del disegno criminoso già da tempo, grazie ad alcune segnalazioni del Sisde. Tuttavia quel giorno davanti la Sinagoga non vi era neanche un poliziotto, a causa dell'abolizione della sorveglianza. Un'ipotesi che, se confermata, sarebbe di una gravità inaudita e andrebbe indagata in profondità, nei minimi dettagli, per ricostruire meticolosamente la catena delle responsabilità. Per questo presenteremo un'interrogazione parlamentare riguardo l’accaduto: si tratta di un atto dovuto, in primis per rispetto della vittima, dei feriti e di tutti gli affetti e famigliari. Ma anche perché sarebbe inaccettabile che una democrazia come l'Italia si macchi di una simile barbarie”.
Lo riferiscono in una nota i deputati del Partito Democratico Paolo Lattanzio ed Emanuele Fiano.