“Mercoledì in Aula si discute la relazione finale del Parlamento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) con la decisione di aggiungere 1 miliardo di euro al già cospicuo fondo di 1 miliardo e 780 milioni previsto nel testo del governo Conte bis. Ci arriviamo dopo riunioni, incontri, consultazioni. Quindi oltre ai fondi già previsti con la Legge di Bilancio per la ricostruzione e per lo sviluppo, avremo nei prossimi anni anche 2 miliardi e 780 milioni per il rilancio e la ripresa. Siamo dentro la Componente 5.3 Interventi speciali di coesione territoriale con uno specifico obiettivo: investimenti per la sostenibilità delle aree colpite dai terremoti. Sono risorse che ci permettono di inserire gli obiettivi dei singoli territori dentro una area vasta di riferimento”. Lo ha dichiarato la deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane, durante una conferenza a Piazza Palazzo a L’Aquila.
“Quali sono - ha sottolineato la deputata dem - gli specifici interventi previsti? Innanzitutto l’ulteriore incentivazione della ricostruzione pubblica e privata (con particolare attenzione ai servizi sociali, asili, centri di formazione tecnica e scuole), l’efficientamento energetico e l’illuminazione ecosostenibile, il rafforzamento del sistema delle competenze e della formazione, il sostegno alle attività economiche locali, anche attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali, agroalimentari, il turismo ed i beni culturali. Ma anche il miglioramento delle dotazione di infrastrutture di servizi e trasporto. L’idea di fondo è quella di un vero e proprio ‘cantiere Centro Italia’, cantiere dell’innovazione e della sostenibilità, recuperando la forza del progetto Appennino Parco d’Europa con un nuovo ruolo per L’Aquila che ha subito ben due terremoti a distanza di pochi anni e che deve recuperare centralità di progetto”.
“Con il Pnrr - ha concluso Pezzopane - si può guardare all’insieme delle aree terremotate del 2009 e del 2016 con una idea di area vasta, promuovendo un’azione complessiva di rigenerazione e di contrasto allo spopolamento e al declino sociale ed economico in corso, cui connettere un’incisiva iniziativa per rendere città e borghi delle aree del terremoto sicuri, accoglienti, attrezzati, connessi e sostenibili, anche con interventi specifici per una mobilità più efficiente e sostenibile, di recupero e riqualificazione energetica degli edifici, la realizzazione di servizi digitali, lo sviluppo di sistemi fotovoltaici, di un’illuminazione urbana ecocompatibile, di impianti e reti tecnologiche adeguate, di valorizzazione del territorio, in particolare delle risorse li, forestali e boschive, con il finanziamento aggiuntivo di almeno 1 miliardo di euro per un totale di due miliardi e 780 milioni. Occorre alzare il livello ed il confronto e coinvolgere amministrazioni locali, imprese, università e centri di ricerca, scuole, parti sociali per un progetto trainante che ci faccia superare la crisi conseguente ai terremoti ed alla pandemia”.