“La durezza della crisi economica e sociale generata da Covid -19 chiede come non mai scelte capaci di accelerare processi di sviluppo nelle nostre città. Di muovere in modo intelligente risorse e lavoro per renderle più belle, funzionali e sostenibili. In questa direzione sono andate le misure del DL
Rilancio come l’ecobonus al 110 per cento a cui andranno affiancate quelle del DL Semplificazione, che dovrà garantire velocità e semplicità agli iter progettuali e realizzativi, che consentono alle idee di diventare realtà in tempi ragionevoli e adeguati ai tempi in cui sono state pensate. Fra questi progetti rientrano quelli di riqualificazione degli impianti sportivi e anche dei grandi poli sportivi come stadi e palazzetti che potrebbero essere un volano importante per le economie locali e nazionale”.
Così in una nota Luca Rizzo Nervo, deputato PD, già assessore allo Sport del Comune di Bologna.
“Stadi e grandi strutture sportive sono oggi spesso vecchi e necessitano di interventi strutturali di rigenerazione per non rischiare l’abbandono e per rispondere alle esigenze nuove del mondo degli spettacoli sportivi e del loro pubblico. Per questo insieme alla collega Rosa Di Giorgi (prima firmataria) e Stefano Lepri ho promosso un progetto di legge - ad oggi sottoscritto già da oltre 50 colleghi deputati - per consentire, nel rispetto a dell’identità storica e architettonica delle strutture, di mettere in campo gli adeguamenti necessari attraverso una semplificazione delle procedure burocratico amministrative. Una legge per far ripartire gli stadi italiani, anche quelli dichiarati monumento nazionale, per sostenere la loro riqualificazione in luogo di progetti di stadi nuovi con conseguente consumo di suolo. Una grande opportunità di semplificazione per progetti di riqualificazione come quello che riguarda già lo Stadio Dall’Ara di Bologna, il Franchi di Firenze e molti altri stadi e strutture sportive italiane sottoposte a vincoli”.
“Una opportunità - conclude Rizzo Nervo - su cui sono certo il Parlamento potrà convergere in tempi rapidi per dare al mondo e all’economia del calcio e dello sport, non solo l’occasione di ripartire dopo questi mesi difficili, ma di ristrutturarsi, di rendersi competitivo e sostenibile al pari di quelli di altri Paesi
europei che hanno da tempo avviato e realizzato questo ammodernamento e che sarà occasione per riportare anche tante famiglie e persone a vivere in sicurezza e comfort la bellezza dello sport”.