“Voglio ringraziare i gruppi che hanno presentato mozioni su Stellantis e sul futuro dell'automotive italiana. Saremo anche noi della partita depositando un nostro testo per interloquire partendo da un principio di realtà: questo è un dibattito non più rinviabile, che si innesta in una gelata del settore dell'automotive che oltrepassa i confini nazionali. Meloni non può giocare con gli industriali su questioni che non sono nelle sue mani. Il rinvio del face-out del motore endotermico è propaganda. Bisogna invece accompagnare il settore nella transizione rendendolo socialmente sostenibile. Per questo chiediamo l’apertura di un tavolo permanente a Palazzo Chigi. Riguardo Stellantis, siamo dentro a una fusione che sembra tendere, ormai, ad avvantaggiare solo uno dei due contraenti. Un governo che ha in testa politiche industriali deve mettere a tema il rapporto con Stellantis. Rapporto che deve essere costruito su elementi di verità. Tavares venga convocato, audito e messo a parte di tutta questa sfida, guadagna ogni anno 23 milioni di euro, più di 12mila dipendenti dell’azienda. Negli anni Cinquanta, Valletta, che non era certo un progressista, sosteneva che, se un manager guadagna dieci volte più del proprio lavoratore, c'è un problema. Allora credo che dobbiamo fare uno sforzo per costruire un rapporto paritario con Stellantis, mettere al centro tutte le iniziative possibili per rilanciare questo settore salvaguardando produzione e occupazione, senza ragionare con il torcicollo verso il passato”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni presentate dalle opposizioni su Stellantis.