“La sentenza che condanna all'ergastolo l'esponente neofascista Gilberto Cavallini per la strage di Bologna del 1980, per aver fornito supporto organizzativo e logistico agli esecutori Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, è una conferma della bontà del lavoro svolto dagli inquirenti in questi anni. Ma soprattutto spazza via le tesi sostenute dai condannati, che hanno sempre negato ogni addebito, rilanciando fantomatiche piste palestinesi, sulla base della strana teoria che un reo confesso di tanti omicidi, come sono loro, non avrebbe motivo di non ammettere anche la responsabilità di una strage. Teoria bizzarra perché se un omicidio politico è compatibile con l'immagine di terrorista neofascista tutto di un pezzo, di certo non lo è una strage di uomini donne e bambini con una bomba piazzata in una stazione. Dunque è finita qui: la strage di Bologna del 1980, l'assassinio vigliacco e infame di tanti innocenti, fu organizzato e realizzato da loro, dai neofascisti Mambro, Fioravanti e Cavallini. La storia non si riscrive”.
Lo dichiara Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera.