I parlamentari del Partito Democratico eletti alla Camera dei Deputati nei territori del Mezzogiorno, insieme ai colleghi di partito componenti della commissione Trasporti hanno sottoscritto una risoluzione con la quale chiedono al governo una serie di interventi per colmare il divario infrastrutturale tra il Mezzogiorno e la restante parte del Paese e unire l'Italia rendendola più veloce e moderna.
“Ogni euro speso in investimenti pubblici nel Mezzogiorno produce un effetto espansivo non soltanto al Sud e nelle isole, ma attiva 0,4 euro di domanda di beni e servizi nel Centro-Nord. Quindi, come dichiarato dall'On.le De Luca, il recupero del gap infrastrutturale non è una scelta nell'esclusivo interesse del Mezzogiorno perché è l'intero Paese a trarne profitto: se riparte il Mezzogiorno riparte tutta l’Italia”. Così Pietro Navarra, deputato dem della commissione Bilancio
Negli interventi degli On.li Del Basso, De Caro, Topo e Frailis è stato sottolineato come “il divario infrastrutturale tra le diverse aree del Paese è di fatto testimoniato inequivocabilmente dai numeri: gli investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno che negli anni ’70 erano quasi la metà di quelli complessivi, oggi sono calati a quasi un sesto del totale. Questo, per esempio, ha comportato che per ogni 1000 Kmq di superficie si hanno 18 Km di rete autostradale nel Mezzogiorno, 30 nel Nord e 20 nel Centro. Allo stesso modo, per i Km di rete ferroviaria per ogni 1000 Kmq di superficie sono 45 nel Mezzogiorno, 59 al Centro e 65 al Nord. L'alta velocità copre solo l'11,4% della rete nazionale e il restante 88,6% è distribuito nel Centro-Nord”.
A fronte di questi numeri, l’On.le Bruno Bossio afferma che “il ritardo nell’infrastrutturazione del Mezzogiorno è inaccettabile e ingiustificabile. Chiediamo al governo l'impegno a potenziare, completare e ammodernare le grandi infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali da nord a sud, da est a ovest del Paese, garantendo la continuità territoriale con le isole e promuovendo l’alta velocità da Milano fino a Taranto, Siracusa e Palermo rivedendo i tracciati, individuando le soluzioni tecniche più adeguate e superando l'isolamento della Sicilia attraverso l’attraversamento stabile dello Stretto”.
Tutti gli interventi dei firmatari hanno infine evidenziato come “il Mezzogiorno, con le sue grandi isole, costituisce l'ideale piattaforma logistica europea sul Mediterraneo, rappresentando una vera e propria cerniera tra Europa, Africa e Asia che richiede il potenziamento dei porti e degli aeroporti del Mezzogiorno per renderli poli logistici intermodali moderni pienamente integrati tra loro e con il sistema dei collegamenti terrestri, con particolare attenzione alle infrastrutture ferroviarie collegate ai corridoi internazionali. Le risorse che il Paese avrà a disposizione nei prossimi anni sono un'occasione che non va sprecata prospettiva al Paese e per dare risposta alla perdita del nostro sistema economico del 2% delle quote di mercato continentale negli ultimi 10 anni rispetto ai porti del Nord Europa e agli altri porti del Mediterraneo che hanno guadagnato il 7%”.