"Il ministro Toninelli alla fine si arrende e dà il via libera alla pubblicazione dei bandi di gara per la realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione, a partire dal gennaio 2019. Più che un successo, ottenuto al tavolo negoziale con la sua omologa francese, per Toninelli e i Cinquestelle è una Caporetto, dopo una campagna elettorale fatta contro la TAV. Alla fine il ministro ha ceduto: l’opera é in corso di realizzazione, ci sono impegni internazionali sottoscritti dai governi italiano e francese, e la Tav è fondamentale per lo sviluppo economico del nord Italia.
Ma c'è problema: il governo ha bloccato per sei mesi i lavori, ritardando l’avvio dei bandi di gara, da dicembre a gennaio, che hanno comportato un maggior costo a carico dei due governi di 75 milioni di euro, dovuto al fatto che non tutti i lavori potranno essere appaltati entro la fine del 2019 e quindi si perderanno 75 milioni di finanziamenti europei per ogni mese di ritardo a partire dal 1/12/2018.
Nel frattempo, il Ministero dei Trasporti, nella persona del Capo di Gabinetto Scaccia, non sta rispondendo ad una istanza di accesso con cui abbiamo chiesto copia della lettera del 2 ottobre 2018 inviata da TELT, la società incaricata dell’appalto delle opere della tratta internazionale della Torino-Lione, proprio a Scaccia e al suo pari ruolo francese, con cui si quantificava esattamente in 75 milioni di euro il costo di ogni mese di ritardo. Se dunque i bandi partiranno a inizio gennaio e non a inizio dicembre, chi risponderà di questi ritardi?. Il Pd solleverà la questione dinanzi alla Corte dei Conti, affinché i responsabili di questo danno erariale siano chiamati a rispondere delle proprie azioni".
Lo dichiara Davide Gariglio.