“Dopo oltre un anno il presidente del Consiglio ha detto finalmente una parola ovvia sulla Tav: giunti a questo punto non farla costa più che concluderla”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito dell’Alta velocità Torino-Lione.
“Ma - continua - guarda un po’… In un colpo solo Conte smentisce se stesso, Grillo, Di Maio, Toninelli e la sua fantomatica analisi costi-benefici, che era giunta alla conclusione opposta. La decisione è immediatamente successiva al ‘licenziamento’ dell’unico componente della commissione che aveva sostenuto l’utilità dell’opera, commissario che coerenza ora vorrebbe venisse reintegrato. Si è perso tanto tempo, come è successo per altre opere. È una politica folle, che frena tutto quello che serve all’Italia per crescere. E infatti il Paese, nell’anno che secondo Conte avrebbe dovuto essere bellissimo, si avvia mestamente a concludersi con una crescita del PIL vicina allo zero. Siamo di fronte al fallimento di una politica che è stata via via costretta a ripiegare tutte le bandiere orgogliosamente sventolate in campagna elettorale: no TAV, no TAP, no ILVA, no Terzo valico. E ora ci sarà il passaggio parlamentare, nel quale il M5s, con un voto che ne sancirà l’isolamento e in ogni caso perderà definitivamente la faccia”.
“Perché ormai è a tutti chiaro che Di Maio e compagnia hanno un solo obiettivo: restare incollati alla poltrona. E pensare che doveva essere il governo del cambiamento”, conclude.