53 milioni in più, semplificazione, supporto ai piccoli comuni, piani di microzonazione sismica, allargamento del cratere, attenzione alle fasce deboli
“Non so come chi vota contro oggi a questo decreto, potrà poi andare nelle aree del sisma e raccontare che è anche suo merito se si interviene. I problemi si risolvono affrontandoli e non leggendoli su un blog. Questo non è stato il primo decreto sul terremoto e non sarà l’ultimo, perché siamo di fronte a un problema gigantesco con il quale dovremo fare i conti questa legislatura e anche quella successiva”. Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni, che ha annunciato il sì del Partito Democratico al decreto terremoto.
“Non c’è nessuno che è senza un tetto sopra la testa in questo momento, in nessuna delle quattro regioni colpite dal terremoto. Ma ci sono migliaia di persone che sono state e sono assistite ancora oggi dalla Protezione civile, tante famiglie, centinaia di imprenditori che hanno ancora bisogno e aspettano – ha spiegato - E’ un buon decreto, un buon provvedimento che si innesta su quello precedente, ma introduce alcuni punti chiave: semplificazione, supporto ai 140 comuni piccoli e piccolissimi che non hanno le strutture adeguate per fare da soli, attenzione alle fasce sociali più deboli, piani di microzonazione sismica, allargamento del cratere ai 9 comuni dell’Abruzzo fin qui esclusi, l’8 per mille per i beni culturali, gli aiuti agli imprenditori. Su quest’ultimo punto dobbiamo tornarci perché le risorse, che abbiamo fatto bene a mettere nel decreto per dare un segnale di forte attenzione, non sono sufficienti”.
“Nessuno di quelli che vota no – ha concluso - s’intesti i meriti di questo provvedimento che non è il primo, ma non sarà l’ultimo”.